ALESSANDRO ALTADONNA
In prima linea nelle calamità
Il sorriso è una mezza terapia la tristezza è una vera malattia. Questo è il mio motto
Alessandro Altadonna è una figura storica dell’assistenza sanitaria dell’Alto Adige e un veterano delle missioni umanitarie. È noto per essere stato tra i primi uomini della sua regione a completare la formazione infermieristica, un percorso che all’epoca era prevalentemente femminile.
«Infermiere è difficile nascere perché uno nasce e si vede astronauta, pompiere…si vede tante cose: io sono nato infermiere. Oltre a questo non saprei che altro fare. Lo manifesto giorno dopo giorno. Sono stato chiamato dalla Guardia di Finanza per allestire l’Elisoccorso. Pensavo di allestire solo l’elicottero, invece no, mi hanno detto: abbiamo bisogno di una persona come te. Io sono nato per fare l’infermiere e vorrei anche finire la mia vita morendo come infermiere. Per me è l’ammalato il mio datore di lavoro. Se io lo rispetto, lui rispetta me».
Oltre all’impegno ospedaliero, Altadonna è stato Primo Maresciallo Infermiere del corpo militare della Croce Rossa Italiana (CRI), ruolo che lo ha portato a partecipare attivamente a missioni internazionali in zone di crisi come Iraq, Siria ed Eritrea, oltre che a emergenze nazionali come il terremoto in Irpinia. Queste intense esperienze sul campo sono state da lui raccolte e raccontate in alcuni libri. Nonostante sia in pensione, Altadonna continua a dedicarsi al supporto dei più fragili, offrendo la sua assistenza come accompagnatore e infermiere volontario nei soggiorni-vacanza organizzati per i pazienti dell’Assistenza Tumori Alto Adige, un impegno che testimonia una vocazione e una dedizione che gli sono valse anche importanti onorificenze.
«Di essere infermieri non si smette mai. Il primo gennaio 2004 sono andato in pensione. Mi sono guardato in giro e ho detto: che bello non ho più orari da rispettare, non ho più malati da vedere. Sì, è durato dieci, quindici, venti giorni dopodiché ho detto: no, io devo ancora fare qualche cosa. Ho cominciato con le associazioni. Vado, misuro la pressione alle persone anziane, vado a casa fare i prelievi a chi non può uscire di casa e cerco di manifestarmi in questa maniera, tutto a livello di volontariato».
Storie di infermieri
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ROSiNA CORVI