DAVIDE PIZZOLANTE
Infermiere militare in Italia e all’estero
Devi essere curioso, con una grande apertura mentale e la capacità di sopportare importanti sacrifici”
L’esperienza professionale di Davide Pizzolante, infermiere militare, lo ha portato ad operare in scenari sanitari difficili e internazionali, dagli ospedali da campo alla gestione sanitaria del personale militare, in zone ad alto rischio come Namibia, Somalia, Iraq, Libano, Bosnia, Kossovo, Chad.
“La mia carriera come infermiere militare ha avuto tre passaggi fondamentali: il primo è stato quando sono entrato in una caserma all’età di 16 anni e due mesi, quindi molto giovane e lì si facevano “cose” militari. Dopodiché ho avuto il primo giorno nella scuola infermieri di Bologna dove ho trovato un ambiente professionale molto evoluto e, terzo step, il 5 gennaio del 1985 a Roma: non lo potrò mai scordare perché c’era la neve. Fu il primo giorno da coordinatore di un reparto di malattie infettive”.
Il suo percorso, che si è sviluppato in parallelo tra Italia e l’estero, è caratterizzato da un forte impegno nella formazione e nell’insegnamento, con un focus particolare sui rischi infettivi e sulle strategie di protezione:
“Nel 1987 abbiamo visto i primi casi di Aids, molto seri riguardanti una patologia di cui si sapeva abbastanza poco. Noi non avevamo delle grosse casistiche però collaborando con altri ospedali di Roma, in particolare con lo Spallanzani, abbiamo gestito anche i casi che ci arrivavano in reparto, acquisendo anche noi notevoli conoscenze sull’argomento, che sono state fondamentali per tutti gli altri passaggi che ho fatto sulle malattie, anche tropicali, che ho dovuto studiare per lavorare all’estero”.
Storie di infermieri
GUARDA TUTTI I VIDEOCiò che mi piacerebbe dire a chi intraprende la carriera infermieristica,
oggi, è che fa uno dei lavori più belli del mondo perché è più in linea con i bisogni della gente di oggi
Edoardo Manzoni