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1982. LAIDS IN ITALIA

Dal 1982 ad oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta un totale di 79 milioni di persone infette, 36 milioni di morti e 38 milioni di persone viventi con virus dell’immunodeficienza umana (HIV)

BLOCCHI DI TESTO con scritto HIV e AIDS

In Italia le vittime sono state oltre 44mila, con più di 69mila casi. La sindrome è riportata per la prima volta in letteratura nel 1981, anche se già negli anni Settanta erano stati rilevati casi isolati di sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) negli Stati Uniti e in numerose altre aree del mondo (Haiti, Africa ed Europa). In Italia il primo caso censito è quello di un paziente omosessuale che si era recato più volte negli Stati Uniti. Nel nostro Paese gli infermieri erano i professionisti che andavano a casa delle persone quando queste erano segregate e stigmatizzate, dando prova di impegno e sacrificio.

La cultura della prevenzione stenta, infatti, a farsi strada. In Italia si continuano a registrare circa duemila nuovi casi all’anno, più della metà dei quali in uno stadio avanzato (e quindi più grave) della malattia. Infatti, oltre al mancato rispetto di corretti stili di vita e di adeguate misure di prevenzione, molti soggetti a rischio ritardano a fare il test restando a lungo inconsapevoli del loro stato di malattia.

In qualsiasi stadio della malattia, il contagio si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti e tramite contatto con sangue, passaggio tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno. Nel 1987 la ricerca produce il primo farmaco antiretrovirale efficace, la zidovudina (Azt), a cui si aggiungono negli anni successivi altri farmaci con diversi meccanismi di azione che facilitano la compliance terapeutica rendendo l’HIV una condizione cronica curabile. Benché i dati epidemiologici oggi siano più contenuti, almeno in Occidente, è necessario non abbassare la guardia.

Anche se in forma ridotta rispetto al passato, permangono alcuni atteggiamenti discriminatori nei confronti delle persone sieropositive che vanno contrastati: nel 1991 il bacio storico del professor Fernando Aiuti, pioniere della lotta contro l’Hiv, sulla bocca di una donna sieropositiva, Rosaria Lardino, è diventato un simbolo nella lotta contro lo stigma verso chi è affetto da AIDS.I primi centri di cura dell’AIDS vedono fortemente impegnati gli Infermieri italiani, a partire da Milano e Roma, e contribuiranno in modo enorme alla riduzione dello stigma sociale della malattia.


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