Il decennio parte con quella che sarebbe diventata la prima crisi mondiale di natura ambientale, la pandemia Covid 19. Nella sua drammaticità la pandemia pone una questione di fondo: sostenibilità o declino? Anche il clima italiano si “tropicalizza”, con una forbice sempre maggiore tra intense alluvioni e severe siccità.
Ma il decennio Duemilaventi è anche quello che conta 56 conflitti attivi nel mondo, il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale (Institute for Economics & Peace, Global Peace Index 2024) .
Il rapporto ha il merito di censire anche le guerre “a bassa intensità” abitualmente ignorate dai media, come il conflitto tra Pakistan e India per la regione del Kashmir (575 vittime solo nel 2021) o quello in Sudan (1.364 morti nel 2021, 97 nel 2022). E ancora i conflitti nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia, Mozambico ecc.
Venti di guerra lambiscono anche i confini dell’Europa. Il 24 febbraio 2022 la Russia di Vladimir Putin invade l’Ucraina, segnando una brusca escalation del conflitto in corso sin dal 2014. Le relazioni tra Mosca e l’Occidente non sono così tese dai tempi della Guerra fredda. Un nuovo focolaio, mai represso, si riaccende nel Mediterraneo: il 7 ottobre 2023, centinaia di uomini armati di Hamas si riversano oltre il confine da Gaza, dove uccidono circa 1.140 israeliani, per lo più civili, e prendono in ostaggio circa 250 persone. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu promette di “distruggere” Hamas e lancia un’incessante campagna di attacchi aerei su Gaza, seguita da un’offensiva di terra che riduce in macerie interi quartieri del Nord del territorio, densamente abitati, dove Hamas ha realizzato le proprie basi. Il conseguente coinvolgimento della popolazione civile palestinese nei bombardamenti e negli scontri genera una gravissima crisi umanitaria, denunciata anche in sede ONU. Circa il 70% delle vittime del conflitto sono bambini o donne.
In Italia, il 2022 verrà ricordato per essere stato l’anno in cui, per la prima volta, una , Giorgia Meloni, è stata nominata presidente del Consiglio.
La sanità
Il 31 dicembre 2019 il Governo cinese annuncia la scoperta di alcuni casi di “polmonite sconosciuta” nell’area del mercato di animali vivi di Wuhan. I contagi e i morti aumentano rapidamente: la causa è un nuovo coronavirus, il Sars-Cov-2.
Di lì a poco, in un mondo dove il locale diventa globale, il virus contagia tutto il pianeta con conseguenze devastanti. L’economia e la vita civile si bloccano: i Governi per contenere i contagi si orientano sul lockdown che impone isolamento, quarantene, restrizioni agli spostamenti, coprifuoco. Rimangono aperte solo le imprese essenziali. In 172 paesi si fermano scuole, università e collegi, colpendo circa il 98,5 per cento della popolazione studentesca del mondo.
Contemporaneamente, gli scienziati di tutto il mondo collaborano per mettere a punto in tempi rapidissimi vaccini e il risultato arriva presto, abbreviando la tempistica standard di sviluppo del processo di ricerca e sperimentazione. A marzo 2021 sono 12 i vaccini autorizzati da almeno un’autorità di regolamentazione per l’uso pubblico.
Da quel momento saranno proprio i vaccini la strategia fondamentale adottata per affrontare il Covid (che consentivano di ottenere il Green pass per accedere al mondo del lavoro e muoversi sul territorio).
In Italia, la pandemia, pone in luce il deficit dei servizi territoriali per la salute. Gli infermieri saranno fortemente impegnati nella lotta al virus e, fedeli alla loro promessa di servizio alla società, ne pagheranno un alto tributo in termini di contagio e di sacrificio di vita. Novanta infermieri moriranno contagiati in servizio.
I due anni di pandemia, le vittime tra il personale sanitario, le paure e le incertezze globali hanno dimostrato più che mai l’importanza della figura degli infermieri e del ruolo Servizio sanitario nazionale. La FNOPI in occasione del Congresso itinerante tra le province italiane, raccoglie in un reportage dal titolo le storie degli infermieri di comunità che si sono distinti nei diversi campi dell’assistenza sul territorio, abbracciando ambiti particolarmente sensibili fra cui la salute mentale, la pediatria, l’ausilio domiciliare, gli anziani e la scuola con l’obiettivo di offrire un servizio di assistenza sanitaria vicino ai cittadini e ai loro bisogni di salute.
La questione infermieristica
La gestione del periodo pandemico manifesta le criticità del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale tra le quali emerge la carenza di infermieri, la cui quantità nel Paese rimane al di sotto della media di ogni Paese OCSE per abitanti. Come accade periodicamente nell’ultimo secolo, si parla di una nuova emergenza infermieristica a cui si cerca di rispondere sia favorendo l’ingresso di infermieri stranieri non comunitari sia, nel 2024, identificando una nuova figura di assistente infermiere.
Nel 2020 la FNOPI celebra i 200 anni di nascita di Florence Nightingale. È un’occasione per riproporre alla comunità infermieristica italiana il tema dell’identità professionale ed effettuare nuove ricerche sul contributo che l’Italia ha dato allo sviluppo del pensiero e dell’azione nightingeliana.
Il decennio pone in discussione in modo definitivo l’autorevolezza delle professioni sanitarie sui cittadini. Aumentano considerevolmente gli episodi di violenza verso gli operatori sanitari, soprattutto nei servizi di urgenza ed emergenza. Con la pubblicazione in (Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria), scatta la possibilità di arresto in flagranza differita per aggressioni a danno di operatori sanitari e servizi di sicurezza complementare, e si prevedono arresto e multe in caso di danneggiamenti.
Lo sviluppo delle lauree specialistiche nel Paese interroga la professione su quale tipo di formazione post base costruire rispetto alle necessità dei cittadini. Nel corso del Consiglio nazionale della FNOPI del 12 ottobre 2024 il ministro della Salute, annuncia la nascita di tre nuove lauree specialistiche in Cure primarie e Sanità pubblica, in Cure pediatriche e neonatali e in Cure intensive ed Emergenza. Tali indirizzi si aggiungeranno all’attuale laurea magistrale rivolta prevalentemente all’area della docenza e al management. L’obiettivo è quello di offrire più opportunità formative e sbocchi di carriera agli infermieri in possesso della laurea triennale abilitante e di disegnare un modello di assistenza infermieristica finalizzato sulle reali necessità dei cittadini.