Vai al contenuto

1978. LA NASCITA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

La riforma sanitaria del 1978: dalle mutue alle USL

immagine anni 70 di un ambulatorio medico

Alla fine del 1978, con presidente del Consiglio dei ministri Giulio Andreotti e ministro della Sanità Tina Anselmi, con una maggioranza quasi plebiscitaria, l’Italia sceglie di dotarsi di un sistema nazionale di tutela della salute ponendo la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle malattie tra i primi compiti della Repubblica. Le vecchie mutue, ormai inadeguate, lasciano il posto alle Unità sanitarie locali (USL), che assumono tutte le competenze in materia di assistenza sanitaria. Il finanziamento del sistema sarà assicurato dalla fiscalità generale e viene istituito il fondo sanitario nazionale che rientra in un apposito capitolo di spesa del ministero del Tesoro. La riforma del 1978 sarà oggetto di successivi provvedimenti di modifica e integrazione, culminati nel biennio 1992/93 nella prima grande riforma della riforma che trasforma le USL in Aziende sanitarie locali (ASL), dando il via alla cosiddetta aziendalizzazione del sistema. E nemmeno la riforma ter del 1999 (riforma Bindi) sarà pienamente attuata per i continui cambi di maggioranza al Governo, ma anche per l’avvio della riforma federalista dello Stato che rafforza il ruolo delle Regioni nella gestione della sanità.

Storie di infermieri

GUARDA TUTTI I VIDEO

Odilia D’Avella

Donna, suora, infermiera

Leggi Tutto

Cesare Moro

Infermiere e salute mentale

Leggi Tutto

Edoardo Manzoni

Storico del’l’assistenza infermieristica

Leggi Tutto

Elio Drigo

Infermiere d’eccellenza di Area Critica

Leggi Tutto

Ciò che mi piacerebbe dire a chi intraprende la carriera infermieristica,
oggi, è che fa uno dei lavori più belli del mondo perché è più in linea con i bisogni della gente di oggi
Edoardo Manzoni