2025. LA UE CONTRO LA CARENZA INFERMIERISTICA
Il 22 marzo 2025 è entrato in vigore l’aggiornamento al Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche risalente al 2019.

Il 2025 si è aperto con l’intervento della Commissione europea che, in collaborazione l’Ufficio regionale europeo dell’OMS, si impegna a migliorare il benessere delle professioni sanitarie; la decisione si è imposta perché in Europa mancano 1,2 milioni di medici, infermieri e ostetrici e l’interesse per le carriere infermieristiche è in calo in oltre la metà dei Paesi dell’Unione.
Olivér Várhelyi, commissario per la Salute e il benessere degli animali, il 17 gennaio 2025 nella nota che annuncia l’iniziativa ha dichiarato: “Gli infermieri sono una parte cruciale dei sistemi sanitari in quanto sono spesso i più vicini ai pazienti (…) L’azione avviata oggi dimostra il nostro impegno ad affrontare la carenza di personale infermieristico negli Stati membri. Spero che contribuirà ad attrarre giovani talenti e a trattenere i nostri preziosi professionisti”.
La Commissione ha quindi lanciato la prima azione dell’Ue per sostenere gli Stati membri nel trattenere al lavoro e attrarre gli infermieri, stanziando un un budget di 1,3 milioni di euro nell’ambito del programma “UE per la salute” (EU4Health).
L’azione si svilupperà per 36 mesi in tutti gli Stati membri, con particolare attenzione a quelli in cui si registrano particolari criticità per il personale sanitario: l’iniziativa sarà adattata alle specifiche esigenze nazionali e subnazionali grazie alla collaborazione con le organizzazioni di infermieri e le parti sociali.
Il finanziamento è destinato ad attività (in particolare a programmi di tutoraggio) volte a rendere più attrattiva la professione infermieristica nei confronti delle nuove generazioni, oggi scoraggiate dall’intraprenderla per le difficili condizioni di lavoro e le carenze strutturali del settore. Ma sono previste anche valutazioni d’impatto sulla forza lavoro infermieristica e iniziative tese a migliorarne il benessere e a sfruttare i vantaggi della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale.
L’azione della Commissione UE non può essere risolutiva, ma costituisce un’indicazione strategica fondamentale che deve orientare le politiche nazionali di valorizzazione della professione infermieristica. Un’indicazione non differibile per l’Italia, data la criticità della situazione; da noi infatti la carenza di infermieri è di 6,5 unità ogni 1.000 abitanti contro una media Ocse di 9,8 (7° Rapporto Gimbe 2024 su spesa sanitaria pubblica e privata: criticità sull’accesso alle cure mediche e necessità di un piano di rilancio del Servizio sanitario nazionale).
Storie di infermieri
GUARDA TUTTI I VIDEOCiò che mi piacerebbe dire a chi intraprende la carriera infermieristica,
oggi, è che fa uno dei lavori più belli del mondo perché è più in linea con i bisogni della gente di oggi
Edoardo Manzoni